CAMPO GRAFICO
1933/1939

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CAMPO GRAFICO 1933/1939

RIVISTA DI ESTETICA E DI TECNICA GRAFICA

28 Sep 2011

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RAFFAELLO BERTIERI E IL SUO RISORGIMENTO GRAFICO

Il 4 ottobre 2011 si inaugura la mostra "Nova Ex Antiquis", presso la Biblioteca Nazionale Braidense di Milano, per ricordare il 70° anno dalla morte di Raffaello Bertieri, direttore della rivista "Il Risorgimento Grafico", pubblicata dal 1902 al 1941.

Anche le arti grafiche hanno avuto il loro Risorgimento e il loro Camillo Benso Conte di Cavour: oggi pochi ricordano la straordinaria e poliedrica figura di Raffaello Bertieri, fiorentino ma milanese di adozione, e la sua rivista “Il Risorgimento Grafico” (1902-1941) capaci di riportare a nuova vita la tipografia italiana decaduta nell’Ottocento. In nome di Bodoni e dei grandi maestri calligrafi e tipografi del nostro Rinascimento, Bertieri innalzò il sapere tecnico, studiò i modelli della grande tradizione italiana, disegnò e fece fondere magnifici caratteri, educando il gusto del pubblico con un assiduo apostolato.

La Biblioteca Nazionale Braidense, in collaborazione con l’Associazione Culturale Studi Grafici, celebra il 70° anno dalla morte di Raffaello Bertieri (Firenze 1875 – Milano 1941), editore e tipografo di grandissimo gusto e sensibilità, con l’esposizione di alcune delle pagine più espressive della rivista “Il Risorgimento Grafico”, di cui fu direttore e proprietario, insieme a libri, stampati, caratteri tipografici originali e preziosi materiali inediti.

La mostra, allestita nella splendida cornice della Sala Maria Teresa della Biblioteca Nazionale Braidense di Milano (via Brera 28) dal 4 ottobre al 16 dicembre (aperta dal lunedì al sabato, dalle 9.30 alle 13.00, con ingresso libero, chiusa domenica e festivi), sarà inaugurata lunedì 3 ottobre 2011 alle ore 16 (Sala Maria Teresa), con interventi di Andrea De Pasquale (direttore della Biblioteca Nazionale Braidense), Massimo Dradi (già presidente del Centro Studi Grafici e figlio di Carlo, cofondatore della storica rivista “Campo Grafico”), Mauro Chiabrando (condirettore della rivista “Charta”), Gaetano Grizzanti (docente di graphic design e Consigliere Nazionale di Aiap), Enrico Tallone (editore e tipografo), Paola Pallottino (docente di storia dell’illustrazione), Raffaello Bertieri e Francesco Gemelli (rispettivamente nipote e pronipote di Bertieri). Sarà disponibile uno speciale catalogo, a cura di Gaetano Grizzanti, in distribuzione presso la Braidense.
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La spiccata personalità del Bertieri viene raccontata attraverso la sua assidua produzione, che testimonia ampiamente la storia tipografica dell’editoria italiana della prima metà del Novecento. Un’ampia e significativa della selezione di alcuni fascicoli della rivista (dalla raccolta completa posseduta dalla Biblioteca e da collezioni private) è accompagnata da una galleria storica di oggetti, quali i punzoni tipografici d’epoca, progettati da Raffaello Bertieri, fotografie, documenti e piacevolezze cartacee d’ogni tipo. Diedero un apporto costante alla redazione della rivista molti illustri autori e altrettanti collaboratori del settore grafico-editoriale, grazie anche ai numerosi concorsi grafici organizzati da “Il Risorgimento Grafico”.
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Oltre che ai testi sullo studio della composizione tipografica del libro e della pagina, un’attenzione particolare va alle immagini e agli elementi originali applicati: fotografie pubblicitarie, necrologi, cartellonistica, etichette degli alberghi o dei profumi, carte intestate, annunci, locandine e copertine; oltre a caricature, ex libris, xilografie e filigrane. Alcuni disegni, realizzati da grandi talenti come Antonio Rubino, Piero Bernardini, Achille Luciano Mauzan e Francesco Carnevali, rappresentano una testimonianza unica della storia dell’illustrazione italiana. Come scrive Mauro Chiabrando: “Il tempo, galantuomo come certamente fu Raffaello Bertieri, ci apre oggi lo scrigno dei suoi tesori.”

“Bertieri fece ben presto del motto Nova ex antiquis la parola d’ordine per dare nuovo slancio alla tipografia italiana che dopo Bodoni era caduta nel buio della decadenza tecnica (con una sempre maggiore dipendenza dall’estero per i macchinari, la carta e i caratteri) e stilistica (schemi ripetitivi, eccessivi addobbi e accostamento di stili disparati secondo mode d’importazione)”. (“Charta” n. 117, settembre-ottobre 2011)
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Cenni biografici
Nato a Firenze il 15 gennaio 1875 da famiglia di modeste origini, costretto a limitare il suo breve ciclo di istruzione ai primi tre anni di scuola elementare e dopo essere stato garzone, a 13 anni entra in tipografia. Diventa compositore lavorando, tra gli altri, con Salvatore Landi (Firenze 1831-1911) e per lui è anche revisore artistico. Nel 1898 era già presidente della Federazione del Libro. Entrato nella redazione della nuova rivista bimensile “Il Risorgimento Grafico”, Bertieri ne diventa nel 1904 direttore responsabile, assumendo nel 1906 la proprietà della testata. Nel 1927 dà vita all’Istituto Grafico Bertieri la cui sede, divenuta nel dopoguerra di proprietà dell’Unione Grafici, e acquistata da Angelo Rizzoli nel 1950, ospiterà l’Istituto Rizzoli per l’insegnamento delle Arti Grafiche. Negli anni Trenta la notorietà di Bertieri è al culmine, grazie anche alle numerose partecipazioni a fiere internazionali in patria e all’estero. Bertieri riscopre in chiave moderna i valori estetici e artistici, fatti di armonia e semplicità, dell’antica tradizione rinascimentale italiana. Se all’inizio del ‘900 la sua adesione allo stile Liberty è piena, Bertieri, però, avvertiva la sudditanza della tipografia italiana verso modelli nordamericani ricalcati su quelli dei nostri maestri del Rinascimento. Di qui l’esigenza di rivalutare Bodoni come raccordo tra quella straordinaria tradizione e il neoclassicismo. Partendo dalla composizione della pagina, il libro andava concepito in ogni sua parte secondo i canoni estetici “architettonici” dell’armonia, della simmetria e delle proporzioni. In particolare tra i bianchi della carta e i neri del testo si doveva raggiungere in un perfetto equilibrio fatto di leggibilità ed eleganza. Per raggiungere questo livello di eccellenza il tipografo doveva associare alla perizia tecnica altrettanta sensibilità artistica. Occorreva dunque una vasta e organizzata opera di educazione, apostolato e propaganda sia per far crescere nuove generazioni di artisti-tipografi sia per educare il pubblico al buon gusto a partire dal libro comune. In primis i testi scolastici.
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Un esteta del libro
Bertieri dedicherà grandi energie all’insegnamento per la formazione di nuove generazioni di tipografi. Dal 1919 al 1925 dirige la Scuola del libro di Milano, e tra il settembre 1931 e il marzo 1932 riprende l’incarico in occasione del passaggio della proprietà della scuola alla Società Umanitaria. Per stimolare la creatività “Il Risorgimento Grafico” bandirà ben 48 concorsi (nazionali e internazionali) dal 1905 al 1935: da ‘Francobollo’, vinto da Roberto Sgrilli nel 1926, a ‘Illustrazione’ vinto da Fausta Beer nel 1929, fino alle ‘Copertine’ vinto da Ugo Graziotti nel 1935, quando Bruno Munari si classificherà secondo. Sempre per realizzare l’utopia di una educazione popolare al bello tipografico, in occasione delle “Feste del Libro”, Bertieri organizzava ad Asso, dove era podestà dal 1926, le cosiddette “Pastorali del Libro” durante le quali regalava alla cittadinanza volumi accuratamente scelti per ciascun destinatario.“Pur preferendo al “libro per amatore” il libro bello e perfetto “per tutti”, l’ideale estetico di una visione artistico-artigianale alla William Morris, fece di lui un maestro dell’architettura tipografica più che un grande editore industriale” (F. Riva alla voce ‘Bertieri’ nel “Dizionario biografico degli italiani”). La sua produzione editoriale, con l’eccezione di gemme come i libri stampati per Campari (dai mitici Cantastorie, 1927-1932, a La pubblicità di una grande casa italiana di Mario Ferrigni, 1937), risente indubbiamente di questo limite.
Forte del suo prestigio, Bertieri promuove e ospita su “Il Risorgimento Grafico” i più accesi dibattiti sulle nuove correnti della tipografia, senza tuttavia cogliere fino in fondo, soprattutto dopo la Triennale del 1933, la portata innovativa del razionalismo tipografico delle avanguardie europee, in aperto disaccordo con la corrente “modernista” di Edoardo Persico, Guido Modiano e di “Campo Grafico” (1933-1939).

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RAFFAELLO BERTIERI AND HIS GRAPHIC REVIVAL

on October 4, 2011, the exhibition "Nova Ex Antiquis" opens at the Braidense National Library in Milan to commemorate the 70th year since the death of Raffaello Bertieri, editor of the journal "Il Risorgimento Grafico," published from 1902 to 1941.

The graphic arts also had their own Risorgimento and their own Camillo Benso Count of Cavour: today few people remember the extraordinary and versatile figure of Raffaello Bertieri, a Florentine but Milanese by adoption, and his journal "Il Risorgimento Grafico" (1902-1941) capable of reviving Italian typography that had declined in the 19th century. In the name of Bodoni and the great master calligraphers and typographers of our Renaissance, Bertieri elevated technical knowledge, studied the models of the great Italian tradition, designed and cast magnificent typefaces, and educated the public's taste with an assiduous apostolate.

The Braidense National Library, in collaboration with the Associazione Culturale Studi Grafici, is celebrating the 70th year since the death of Raffaello Bertieri (Florence 1875 - Milan 1941), a publisher and typographer of great taste and sensitivity, with an exhibition of some of the most expressive pages of the journal "Il Risorgimento Grafico," of which he was the editor and owner, along with books, printed matter, original typefaces and precious unpublished materials.

The exhibition, set up in the splendid setting of Sala Maria Teresa of the Braidense National Library in Milan (Via Brera 28) from October 4 to December 16 (open Monday through Saturday, 9:30 a.m. to 1 p.m. 00, with free admission, closed Sundays and holidays), will be inaugurated on Monday, October 3, 2011 at 4 p.m. (Sala Maria Teresa), with speeches by Andrea De Pasquale (director of the Braidense National Library), Massimo Dradi (former president of the Centro Studi Grafici and son of Carlo, co-founder of the historic magazine "Campo Grafico"), Mauro Chiabrando (co-director of the journal "Charta"), Gaetano Grizzanti (professor of graphic design and National Councilor of Aiap), Enrico Tallone (publisher and typographer), Paola Pallottino (professor of the history of illustration), Raffaello Bertieri and Francesco Gemelli (Bertieri's grandson and great-grandson, respectively). A special catalog, edited by Gaetano Grizzanti, will be available for distribution at the Braidense.

Bertieri's distinct personality is told through his assiduous production, which bears ample witness to the typographic history of Italian publishing in the first half of the 20th century. A large and significant of the selection of some issues of the journal (from the complete collection owned by the Library and from private collections) is accompanied by a historical gallery of objects, such as period typographic punches designed by Raffaello Bertieri, photographs, documents and paper pleasantries of all kinds. Many distinguished authors and as many contributors from the graphic-editorial sector gave constant contributions to the magazine's editorial staff, thanks also to the numerous graphic contests organized by "Il Risorgimento Grafico."

In addition to texts on the study of the typographic composition of the book and the page, special attention goes to images and original applied elements: advertising photographs, obituaries, posters, hotel or perfume labels, letterheads, ads, posters and covers; as well as caricatures, ex libris, woodcuts and watermarks. Some of the drawings, created by such great talents as Antonio Rubino, Piero Bernardini, Achille Luciano Mauzan and Francesco Carnevali, represent a unique testimony to the history of Italian illustration. As Mauro Chiabrando writes: "Time, a gentleman as Raffaello Bertieri certainly was, opens to us today the casket of his treasures."

"Bertieri soon made the motto Nova ex antiquis the watchword for giving new impetus to Italian typography, which after Bodoni had fallen into the darkness of technical (with an increasing dependence on foreign countries for machinery, paper and typefaces) and stylistic (repetitive patterns, excessive adornment and juxtaposition of disparate styles according to imported fashions) decadence." ("Charta" No. 117, September-October 2011)

Biographical notes
Born in Florence on January 15, 1875, to a family of modest origins, forced to limit his short education to the first three years of elementary school and after being a garzone, he entered the printing shop at age 13. He became a composer working with, among others, Salvatore Landi (Florence 1831-1911) and was also an art reviewer for him. By 1898 he was president of the Book Federation. 

Joining the editorial staff of the new bimonthly journal "Il Risorgimento Grafico," Bertieri became its editor in chief in 1904, assuming ownership of the title in 1906. In 1927 he started the Istituto Grafico Bertieri whose headquarters, which became the property of the Unione Grafici after the war and was purchased by Angelo Rizzoli in 1950, would house the Rizzoli Institute for the Teaching of Graphic Arts.

In the 1930s, Bertieri's notoriety was at its highest, thanks in part to numerous participations in international trade fairs at home and abroad. Bertieri rediscovered in a modern key the aesthetic and artistic values, made of harmony and simplicity, of the ancient Italian Renaissance tradition. If at the beginning of the 20th century his adherence to the Art Nouveau style is full, Bertieri, however, felt the subservience of Italian typography to North American models traced back to those of our Renaissance masters. Hence the need to reassess Bodoni as a link between that extraordinary tradition and neoclassicism. Starting with the composition of the page, the book had to be conceived in every part according to the "architectural" aesthetic canons of harmony, symmetry and proportion. Especially between the whites of the paper and the blacks of the text, a perfect balance made of readability and elegance had to be achieved. 

To achieve this level of excellence, the typographer had to combine technical expertise with as much artistic sensitivity. Therefore, a vast and organized work of education, apostolate and propaganda was needed both to raise new generations of artist-typographers and to educate the public in good taste starting with the common book. First and foremost, school texts.

A book aesthete
Bertieri would devote great energy to teaching to form new generations of printers. From 1919 to 1925 he directed the Milan Book School, and between September 1931 and March 1932 he resumed the post when ownership of the school passed to the Società Umanitaria. 

To stimulate creativity, "Il Risorgimento Grafico" will announce as many as 48 competitions (national and international) from 1905 to 1935: from 'Stamp', won by Roberto Sgrilli in 1926, to 'Illustration' won by Fausta Beer in 1929, to 'Covers' won by Ugo Graziotti in 1935, when Bruno Munari will rank second. Also in order to realize the utopia of popular education in typographic beauty, on the occasion of the "Book Festivals," Bertieri organized in Asso, where he had been mayor since 1926, the so-called "Pastorals of the Book," during which he gave to the citizens carefully chosen volumes for each recipient.

"Although he preferred to the "book for amateurs" the beautiful and perfect book "for everyone," the aesthetic ideal of an artistic-craft vision à la William Morris made him a master of typographic architecture rather than a great industrial publisher" (F. Riva under the entry 'Bertieri' in the "Dizionario biografico degli italiani"). His publishing output, with the exception of such gems as the books printed for Campari (from the legendary Cantastorie, 1927-1932, to La pubblicità di una grande casa italiana by Mario Ferrigni, 1937), undoubtedly suffers from this limitation.

On the strength of his prestige, Bertieri promoted and hosted in "Il Risorgimento Grafico" the most heated debates on the new currents in typography, without, however, fully grasping, especially after the 1933 Triennale, the innovative scope of the typographic rationalism of the European avant-garde, in open disagreement with the "modernist" current of Edoardo Persico, Guido Modiano and "Campo Grafico" (1933-1939).

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