CAMPO GRAFICO
1933/1939

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CAMPO GRAFICO 1933/1939

RIVISTA DI ESTETICA E DI TECNICA GRAFICA

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tempi difficili

Campo Grafico block 424 image

Dalla fine del 1935 la rivista inizierà a risentire di sempre maggiori difficoltà operative e da una congiuntura economica negativa complicata dall'autarchia. Non giovarono alle sorti della causa "campista" l'espatrio del direttore Attilio Rossi in Argentina nell'aprile 1935 e l'improvvisa scomparsa di Edoardo Persico (10 gennaio 1936).

Chiamato a lavorare per "L'Ufficio Modermo" di Guido Mazzali, dal 1938 Carlo Dradi diraderà le sue collaborazioni e ormai Enrico Bona - considerato da Marinetti il più futurista dei tipografi - poteva contare solo saltuariamente sull'apporto qualitativo di collaboratori quali Luigi Veronesi, la sorella Giulia Veronesi, Giuseppe Pizzuto, Alfonso Gatto, Ezio D'Errico, Leonardo Sinisgalli e Guido Modiano. Intanto le aziende inserzioniste rinnovavano le pagine pubblicitarie ma solo in cambio di merce.

​​​​​​​Nel 1937 l'amministratore Carlo Baldini, all'insaputa del gruppo dei fondatori, metterà in vendita la testata che Bona, assunta la direzione editoriale, tenterà fino all'ultimo di salvare dalla chiusura.

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hard times

From the end of 1935 onwards, the journal suffered increasing operational issues as well as the consequences of a negative economic situation which autarchy could not but make worse. The cause of Campo Grafico was certainly not helped by its editor Attilio Rossi's expatriation to Argentina in 1935 and the sudden death of Edoardo Persico (10th January 1936).

Having been called to work for Guido Mazzalli's "L'Ufficio Moderno", from 1938 Carlo Dradi became a less frequent contributor, and by then Enrico Bona - whom Marinetti considered as the most Futurist of all typographers - could only occasionally count on the quality work of contributors such as Luigi Veronesi, his siter Giulia Veronesi, Giuseppe Pizzuto, Alfonso Gatto, Ezio D'Errico, Leonardo Sinisgalli and Guido Modiano. In the meantime, advertisers would renew their advertising pages, but only in exchange for goods.

​​​​​​​In 1937 the administrator Carlo Baldini, unbeknown to the group of founders, put the journal up for sale even though the new editor Bona would try to save it from closing down right till the end.

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